Ed eccomi qui, circa un anno dopo, a riscriverne.
Oggi, perchè è la giornata mondiale della sindrome di Asperger. Non ho riletto il post in cui facevo il mio "coming out" perchè sono come gli attori -senza però alcuna fama- che non si riguardano nei film; ho anche pensato di modificarlo, ma mi sono chiesta: perchè?
A maggio avevo bisogno di affrontare la scoperta con quel pizzico di tragicità.
Ora i problemi ci sono ancora, ma la prospettiva è cambiata (e si ritorna ai punti di vista).
Perchè avere la sindrome di Asperger è un po' come guidare.
I neurotipici (cioè molto probabilmente tu) affrontano la vita a piedi, che bene o male è la cosa migliore: hai tempo per scegliere che strada imboccare, se ti fermi sul marciapiede nessuno ti urlerà contro; puoi aggirare una via bloccata, riposarti su una panchina, distrarti mentre cammini. GliAsperger procedono in auto: per svoltare dobbiamo mettere la freccia, e se cambiamo improvvisamente direzione rischiamo di investire il ciclista che ci supera sulla destra (senza contare l'orchestra di clacson che ci farà diventare viola), non possiamo spegnere il motore in mezzo al corso (o partirà l'orchestra di clacson); dovremo fare manovre yoga se troveremo il camion della spazzatura nel vicolo di casa, potremo riposarci solo dopo aver trovato un parcheggio libero, e osserveremo le nuvole solo a semaforo rosso (senza esagerare, altrimenti al verde sai che orchestra di clacson?)
Fino ad un anno fa vedevo questo. I limiti del vivere la vita alla guida.
Ora, con un anno di terapia alle spalle comincio a capire che l'auto ha i suoi difetti, ma anche i suoi pregi; si parte più tardi di casa, si va più lontano in meno tempo. Bisogna solo imparare a guidarla: osservando, immagazzinando, mettendo in pratica.
Dopo questi aggiornamenti personali positivi, voglio ricordare una cosa: 1 bambino su 80 (o su 100 - le statistiche sono un po' confuse) nasce con la sindrome di Asperger.
E se io guido una berlina, c'è chi deve condurre una jeep, una moto. Un tram; e non è difficile che passi la vita senza notare di essere circondato da pedoni.
Ora, con quei due numeri interrotti dalla parola "bambino" non voglio terrorizzare alcun aspirante genitore (e comunque, di Asperger non si muore).
Solo che è talmente difficile da diagnosticare...ci vuole un ottimo psichiatra (molti, ad oggi, non sono informati sulle recenti scoperte) e anche una buona dose di fortuna per intravedere i tratti autistici: il bambino strano potrebbe semplicemente avere l'Asperger, e l'amica timida forse è una buona attrice capace di nascondere la sindrome.
Per questo si dovrebbe sentire parlare più spesso (e nel modo giusto) della sindrome di Asperger .
Non è una malattia, non rende l'adulto affetto meno di uno neurotipico, e con il giusto aiuto la vita condotta sarà identica a quella di chiunque altro. Ma va fatta conoscere: non per compatire, ma per comprendere.
Se ti va di curiosare: Interviste (sottotitolate) a Tony Atwood, maggiore esperto al mondo sulla sindrome di Asperger. Associazione Italia Sindrome di Asperger Gruppo Asperger Onlus