2016, e l'unico augurio che conti davvero.

Per un 2016 smosso dalla salute
Leggo gli auguri per questo 2016. Su Facebook, Instagram, i blog.
Nelle parole traboccanti di felicità, avventure e passioni, ritrovo le mie vecchie speranze con le quali accoglievo il nuovo anno.
Perchè il desiderio di amore e fortuna, gioia e novità, è universale.
Ma dopo un 2015 di visite e ospedali e medici e medicinali, voglio essere sincera: sono tutte cazzate.
E' una cazzata augurare tanti viaggi, molta ambizione e voglia di mettersi in gioco, senza salute. 
Ovvio? Mica tanto.
Nella teoria siamo bravi - "la salute prima di tutto". E' nella pratica che pecchiamo di superficialità.
Quanti, negli auguri per il 2016, si sono soffermati sull'importanza - sentita - della salute?
Puoi essere più intraprendente, più coraggioso, più ottimista, e cambiare abitudini e uscire dalla tua comfort zone, puntare in alto o cambiare vita: ma come fai, se stai male? Come viaggi se ti stanchi facilmente? Come programmi il futuro se il futuro dipenderà dalla tua malattia?

Il problema è che il benessere viene vissuto come una realtà dovuta. Sottintesa. 
D'altronde la salute è la fedeltà del proprio stato fisico: quando in un rapporto si sta bene, perchè preoccuparsi? Sì, ci sono coppie che si lasciano, e sì ci sono quelle che si tradiscono o portano avanti una relazione esaltante quanto un elettroencefalogramma piatto; ma questo non sottrae felicità o aggiunge paura alla propria vita di coppia. In amore e in salute.
Sarò cruda: chi non è mai stato (realmente) malato, non conosce (realmente) la fortuna che ha in sè. 
Sa che nella notte dei tempi il benessere si è venduto l'anima al destino, rendendo ognuno di noi indiscriminata preda della sfiga; ma c'è qualcosa di istintivo, una sorta di "deficit da San Tommaso", che rende problematica l'immedesimazione a lungo termine: lascia la libertà di dispiacertene, di aiutare, di osservare, ma sarà per difesa personale, non permette di farti segnare dalla paura di quel dolore. 

Perchè la malattia fa questo: ti segna. E ti insegna.

Nel 2015 ho scoperto di avere una malattia definita da un mio medico "cancro che non uccide".
Che culo: non si muore, ma si soffre, tanto.
Contando che a me è stata scoperta -per incompetenza medica- dopo anni di controlli e un intervento inutile, la signorina ha abusivamente preso residenza nel mio corpo, spostando l'arredo organico irreversibilmente. E non c'è cura e non c'è operazione che risolva.
Non morirò, ma le palle mi girano comunque.
Ora, tra un pianto ed un'arrabbiatura, un antidolorifico e attacchi di panico, ho iniziato ad apprezzare profondamente ogni cosa, come un bicchiere d'acqua ghiacciata sotto i 40°C estivi, come la neve il giorno di Natale.
Prima però, quando star male voleva dire correre dieci minuti in bagno per un attacco di colite o passare una giornata sul divano per sinusite, non mi disperavo tanto. E mica perchè fossi esente da empatia o malattie in famiglia - modestamente vanto un'eredità di diverse tumori e malattie; molto sinceramente, se il pugno lo riceve qualcuno che ami fa meno male che prenderselo direttamente in piena faccia.
2016 che la salute sia con te
Questo per dirti perchè non ti auguro fortuna, amore e denaro. Quelli, se vuoi, vengono da sè.
Spero piuttosto che tu possa vivere il 2016 come lo vivrebbe chi ha conosciuto i limiti della malattia, senza dover conoscere i limiti della malattia, perchè non c'è nulla di più favoloso dell'avere sotto controllo il proprio corpo, la libertà di esporlo alla fatica di un viaggio, l'energia che lo attraversa per sostenere gli sforzi delle scelte da sognatore.
Perchè la salute va vissuta e goduta e sfruttata.
Lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo a chi soffre. 
Non è una garanzia eterna, non è un diritto: la salute è un privilegio.
Vivila, approfittane e smettila di piagnucolare per le cazzate.


Che il tuo 2016 sia scosso dalla salute.

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